Dentisti e Osteopati: una Squadra Vincente per Occlusione e Postura
Giuseppe Polimeni D.O.
6/23/2025


Introduzione
Hai mai pensato che un dolore alla schiena, una cefalea persistente o un fastidio alla cervicale potessero dipendere anche dalla tua bocca? Potrebbe sembrare sorprendente, ma negli ultimi anni si è rafforzata la consapevolezza che esista un legame profondo tra l’occlusione dentale, la postura e la funzionalità dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Non si tratta di semplici coincidenze: numerose evidenze scientifiche stanno dimostrando quanto sia importante guardare al corpo nella sua interezza, e non solo in compartimenti stagni. È qui che nasce una grande opportunità terapeutica: la collaborazione tra dentisti e osteopati.
In questo articolo esploreremo come il lavoro sinergico tra queste due figure professionali possa portare a risultati concreti per la salute globale del paziente, riducendo il dolore, migliorando la postura e ottimizzando i risultati di trattamenti ortodontici e gnatologici. Il tutto con un linguaggio semplice e chiaro, ma sempre rigoroso.
Occlusione e Postura: un legame che il corpo conosce bene
Il corpo umano è una macchina straordinaria, dove ogni parte è collegata all’altra in un equilibrio dinamico e continuo. Quando qualcosa si altera – ad esempio un’asimmetria mandibolare o una malocclusione dentale – il corpo cerca di compensare. Ad esempio, una mandibola deviata può indurre una rotazione del capo o una lateralizzazione della spalla, influenzando la postura cervicale e la distribuzione del carico su bacino e arti inferiori.
Numerosi studi scientifici hanno confermato che l’occlusione dentale può influenzare direttamente l’equilibrio e la distribuzione del peso corporeo. In particolare, nei bambini e negli adolescenti, le malocclusioni sono state associate a variazioni della postura cervicale, dell’appoggio plantare e dei parametri del cammino. Questo ci fa capire che la bocca non è un mondo a sé stante, ma parte integrante del sistema posturale.
Attraverso analisi stabilometriche e valutazioni baropodometriche, i ricercatori hanno osservato che modifiche nell’allineamento dentale si riflettono lungo le catene muscolari, influenzando anche la colonna vertebrale e il bacino. Ecco perché, in molti casi, problemi posturali cronici possono trovare origine – o aggravamento – proprio a partire dalla zona stomatognatica.
L’ATM: una piccola articolazione, una grande influenza
L’articolazione temporo-mandibolare è una delle strutture più complesse e affascinanti del corpo umano. Si tratta di un’articolazione bilaterale, mobile, che connette il condilo mandibolare all’osso temporale, posta davanti all’orecchio. È in costante attività durante la giornata: parliamo, mastichiamo, deglutiamo, sbadigliamo... e tutto ciò passa da lì. Quando questa articolazione si altera, il corpo può manifestare una serie di disturbi: dolori al volto, tensioni cervicali, vertigini, rumori articolari, difficoltà nella masticazione.
L’osteopatia si è rivelata negli anni una risorsa preziosa per trattare queste disfunzioni. Numerosi studi clinici hanno dimostrato come il trattamento manipolativo osteopatico (OMT), anche in poche sedute, possa migliorare in modo significativo la sintomatologia legata ai disturbi temporo-mandibolari (TMD). Agendo sul cranio, sui muscoli masticatori, sulle suture craniali e sulla colonna cervicale, l’osteopata lavora per ristabilire l’equilibrio biomeccanico dell’ATM.
È stato osservato che, oltre alla riduzione del dolore e al miglioramento della funzionalità mandibolare, il trattamento osteopatico può avere effetti positivi anche sulla postura generale. Alcuni studi hanno rilevato cambiamenti nella distribuzione delle pressioni plantari e nell’equilibrio ortostatico dopo il trattamento dell’ATM. Questo conferma il collegamento biomeccanico tra la mandibola, il rachide cervicale e le catene miofasciali che regolano la stazione eretta.
Ortodonzia e osteopatia: l’unione fa la forza
Indossare un apparecchio ortodontico o utilizzare un bite comporta una serie di adattamenti non solo per la bocca, ma per tutto il corpo. Durante un trattamento ortodontico, i denti vengono guidati verso nuove posizioni e l’ATM viene sollecitata in modi diversi. Questo processo, sebbene fisiologico, può talvolta generare tensioni, dolori e compensazioni muscolari.
È qui che l’intervento dell’osteopata diventa strategico. Un approccio integrato – che affianca alla terapia odontoiatrica un percorso osteopatico – permette al corpo di adattarsi meglio alle modifiche imposte dall’apparecchio, riducendo l’insorgenza di disturbi collaterali. Alcuni studi hanno rilevato che i pazienti seguiti con OMT durante il trattamento ortodontico hanno mostrato miglioramenti non solo nel dolore localizzato, ma anche nella qualità del sonno, nella postura e nel benessere generale.
L’osteopatia può inoltre svolgere un ruolo importante nei casi di palato stretto, asimmetrie craniche o restrizioni di mobilità nella base del cranio. Intervenendo con tecniche cranio-sacrali e miofasciali, l’osteopata facilita l’espansione ortodontica e supporta l’adattamento fisiologico del cranio, prevenendo o correggendo eventuali squilibri posturali associati.
Esperienze reali: quando il lavoro di squadra fa la differenza
Oltre alle evidenze scientifiche, ci sono anche tantissimi casi clinici che dimostrano quanto sia efficace la sinergia tra osteopatia e odontoiatria. Uno dei più significativi riguarda un paziente che, dopo un’estrazione dentale, ha iniziato a soffrire di forti dolori cervicali e mal di testa persistenti. I trattamenti farmacologici non erano risolutivi, e il disagio impattava sulla vita quotidiana.
Grazie a una valutazione condivisa tra dentista e osteopata, è stata identificata una disfunzione somatica legata all’intervento odontoiatrico. Attraverso poche sedute di trattamento osteopatico craniale e cervicale – in particolare tecniche di rilascio delle suture temporali e della base cranica – il paziente ha visto risolversi completamente la sintomatologia. Un esempio pratico che mostra quanto possa essere utile un approccio multidisciplinare, attento e personalizzato.
Conclusioni
Il nostro corpo non lavora a compartimenti stagni. Ogni sistema, ogni funzione, è collegato con le altre. La bocca non fa eccezione: l’occlusione, l’ATM e la postura sono parte di un sistema integrato che risente di ogni squilibrio. In quest’ottica, la collaborazione tra dentisti e osteopati diventa un’opportunità concreta per offrire ai pazienti un percorso di cura completo, efficace e rispettoso della loro individualità.
Le ricerche parlano chiaro: il lavoro di squadra porta benefici tangibili. Meno dolore, maggiore stabilità, trattamenti ortodontici più efficaci e una qualità della vita superiore. Secondo una recente revisione sistematica, i pazienti con disturbi temporo-mandibolari trattati con OMT associato a terapia odontoiatrica hanno riportato miglioramenti significativi su scala VAS e qualità di vita percepita. Non si tratta più solo di teoria, ma di una realtà clinica che ogni giorno prende forma nei migliori studi professionali.
Se pensi che questo approccio possa esserti utile, o se semplicemente vuoi capire meglio come funziona, contattami. Ricevo nel mio studio a Reggio Calabria e sarò felice di ascoltarti, valutare insieme il tuo caso e proporti un percorso su misura.
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