Endometriosi e osteopatia: un approccio integrato per dolore pelvico e qualità di vita
OSTEOPATIA GINECOLOGICA
Giuseppe Polimeni Osteopata D.O.
8/4/2025
L’endometriosi è una patologia ginecologica cronica che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. Si tratta della presenza di tessuto simile all’endometrio (la mucosa che riveste l’interno dell’utero) al di fuori della cavità uterina, in sedi come ovaie, tube, peritoneo e, nei casi più gravi, intestino, vescica e altri organi pelvici.
Questa malattia benigna, ma fortemente invalidante, è responsabile di dolori mestruali molto intensi, dolore pelvico cronico, dispareunia (dolore durante i rapporti) e spesso infertilità. Secondo le stime, ne soffre circa il 5-10% delle donne in età fertile. L’impatto sulla qualità di vita è enorme, non solo dal punto di vista fisico ma anche emotivo e sociale.
In questo articolo approfondiremo:
cosa sappiamo oggi dell’endometriosi (cause, sintomi e diagnosi)
le opzioni terapeutiche tradizionali
il ruolo dell’osteopatia (OMT – Trattamento Manipolativo Osteopatico) come supporto efficace nella gestione del dolore e nel miglioramento della qualità di vita delle pazienti.
Le cause dell’endometriosi: un puzzle complesso
Nonostante sia una condizione molto diffusa, l’origine dell’endometriosi non è ancora del tutto chiara. Si parla di malattia multifattoriale, cioè causata da diversi elementi che interagiscono tra loro. La teoria più accreditata è quella delle mestruazioni retrograde: una parte del flusso mestruale refluisce attraverso le tube verso la cavità pelvica, depositando cellule endometriali in sedi anomale.
Tuttavia, poiché questo fenomeno è comune alla maggior parte delle donne ma solo una piccola percentuale sviluppa endometriosi, si ritiene che entrino in gioco fattori predisponenti come:
predisposizione genetica ed epigenetica
alterazioni del sistema immunitario
un ambiente estrogenico elevato che favorisce l’attecchimento delle cellule endometriali
esposizione a sostanze endocrine-disruttive presenti nell’ambiente
Sintomi e diagnosi: perché spesso si arriva tardi
Il dolore pelvico cronico è il sintomo più caratteristico. Si manifesta con:
mestruazioni molto dolorose e invalidanti (dismenorrea)
dolore aciclico persistente
dolore durante i rapporti (dispareunia)
dolore intestinale o urinario durante le mestruazioni (se coinvolti intestino o vescica)
Altre volte l’endometriosi si scopre durante gli accertamenti per infertilità. La diagnosi non è semplice e purtroppo il ritardo diagnostico medio è ancora di 7-8 anni, perché i sintomi vengono spesso sottovalutati o confusi con altre patologie (ad esempio sindrome dell’intestino irritabile o cistite interstiziale).
Gli strumenti oggi più utilizzati per la diagnosi sono:
ecografia transvaginale (per endometriomi e lesioni profonde)
risonanza magnetica (per mappare l’estensione della malattia)
in alcuni casi laparoscopia con biopsia, che permette la conferma istologica e la rimozione delle lesioni.
Le terapie convenzionali: farmaci e chirurgia
Le strategie terapeutiche hanno come obiettivi principali: ridurre il dolore, migliorare la qualità di vita, preservare la fertilità e limitare le recidive.
Terapia farmacologica (ormonale):
Pillola estro-progestinica continua o progestinici (es. dienogest) per ridurre lo stimolo ormonale alle lesioni.
Agonisti e antagonisti del GnRH per casi resistenti (induzione di “pseudomenopausa”).
FANS per il dolore, come supporto.
Chirurgia:
Laparoscopia conservativa: asportazione delle lesioni e delle aderenze, preservando utero e ovaie.
Asportazione di endometriomi: quando le cisti ovariche superano i 3-4 cm o compromettono la fertilità.
Chirurgia radicale (isterectomia): solo nei casi più gravi e in donne che non desiderano più gravidanze.
Nonostante i progressi, l’endometriosi tende a recidivare: fino al 50% delle pazienti sviluppa nuovi sintomi entro 5 anni dal trattamento. Ecco perché oggi si punta a un approccio multidisciplinare, dove diverse figure sanitarie collaborano per migliorare il benessere complessivo della donna.
Osteopatia e endometriosi: perché può aiutare
Negli ultimi anni l’osteopatia sta emergendo come un valido supporto alle terapie convenzionali dell’endometriosi. Diversi studi clinici hanno mostrato che il Trattamento Manipolativo Osteopatico (OMT) può ridurre il dolore pelvico e migliorare la qualità di vita, agendo su vari meccanismi:
rilascio delle tensioni muscolari e fasciali addomino-pelviche
miglioramento della mobilità viscerale (utero, ovaie, intestino)
riduzione dell’iperattività del pavimento pelvico
miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica locale
modulazione del sistema nervoso autonomo, spesso iperattivato nelle donne con dolore cronico
Cosa dice la ricerca scientifica sull’OMT nell’endometriosi
Le evidenze stanno crescendo. Riassumiamo i principali studi:
RCT Muñoz-Gómez 2023: 41 donne con endometriosi sono state trattate per 8 settimane con OMT vs placebo. Risultato: riduzione significativa del dolore e aumento della mobilità lombare, con benefici mantenuti a 6 mesi.
Daraï et al. 2015 e 2017: in pazienti con endometriosi profonda intestinale, l’OMT ha prodotto un miglioramento della qualità di vita (SF-36) e ridotto sintomi ginecologici, digestivi e urinari.
Sillem et al. 2016: 71% delle donne con endometriosi e dolore pelvico cronico ha riferito miglioramento dopo un ciclo di OMT.
Alboni et al. 2024: in donne operate per endometriosi ma con dolore persistente, l’OMT ha portato a riduzione drastica del dolore e della dispareunia già dalla prima seduta.
Sebbene molti studi abbiano ancora campioni piccoli e limiti metodologici, il trend è chiaro: l’OMT può integrare efficacemente le terapie mediche e chirurgiche, riducendo il dolore e migliorando la qualità di vita.
Come si svolge il trattamento osteopatico
Non esiste un protocollo standardizzato: il trattamento è sempre personalizzato. Le tecniche utilizzate possono includere:
rilascio miofasciale e mobilizzazioni viscerali
tecniche sui diaframmi pelvico e toraco-addominale
normalizzazione delle disfunzioni strutturali di colonna e bacino
lavoro delicato sul pavimento pelvico (solo esterno, mentre le tecniche interne sono di competenza dell’ostetrica)
In genere sono previsti cicli di sedute da programmare in base alla risposta della paziente e alla fase del ciclo mestruale.
Endometriosi: un approccio integrato è la chiave
Oggi sappiamo che l’endometriosi non può essere affrontata con una sola terapia. La strategia più efficace è quella integrata, che combina:
trattamenti medici e chirurgici quando necessari
gestione multidisciplinare del dolore (ginecologo, terapista del dolore, osteopata, fisioterapista del pavimento pelvico, psicologo)
educazione e supporto emotivo per affrontare l’impatto cronico della malattia
In questo contesto, l’osteopatia rappresenta una risorsa preziosa. Non sostituisce i trattamenti convenzionali, ma li completa, aiutando le pazienti a:
vivere con meno dolore
recuperare mobilità e funzionalità pelvica
migliorare la qualità di vita a lungo termine
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Tag: endometriosi, dolore pelvico cronico, osteopatia, OMT, infertilità, ginecologia, salute donna